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Comunicati stampa

LICENZIAMENTI COLLETTIVI ALL’HOTEL RUSSOTT DI MESTRE: ANCHE IL GOVERNO SOSTENGA CHI PERDE IL LAVORO PER LE CHIUSURE AZIENDALI

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Venezia, 14 marzo 2023 – Nessun accordo tra azienda e sindacati per la sorte di 14 lavoratrici e lavoratori dell’hotel Russott di Mestre, chiuso unilateralmente durante i mesi invernali. Le maestranze in questione, che non hanno accettato di trasferirsi nelle sedi di Milano, Roma e Siracusa, sono state licenziate con procedura collettiva: il caso è approdato al Consiglio regionale del Veneto, in seguito a un’interrogazione a risposta immediata della capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Erika Baldin, discussa stamane in aula.

L’assessore Francesco Calzavara, nel ricordare che la competenza in materia è esclusivamente ministeriale, ha confermato la disponibilità dei centri per l’impiego a prendere in carico i lavoratori in un percorso di aggiornamento delle proprie competenze professionali, con possibilità di beneficiare del programma Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori. «Le politiche attive disponibili -ha dichiarato l’esponente della Giunta regionale- dovrebbero portare auspicabilmente alla ricollocazione di tutti i lavoratori, considerato che il turismo è ripartito dopo il Covid e così le nuove assunzioni nel settore».

In risposta, Baldin ha posto l’accento sulla «necessità di sostenere chi perde il lavoro, anche in una Regione prospera come il Veneto, quando una società decide di chiudere, licenziare e trasferirsi altrove». Tale attenzione e sensibilità, secondo la consigliera e coordinatrice metropolitana del M5S, «devono esserci anche a livello governativo, specie per chi fatica a ricollocarsi entro un ragionevole lasso di tempo. Tutte e tutti auspichiamo che ci sia una possibilità di reimpiego, compatibile con le competenze di ciascuna e ciascuno, a distanza congrua dall’abitazione di chi lavora ed è chiamato a spostarsi. Le crisi aziendali venete peraltro continuano a essere all’ordine del giorno».

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Comunicati stampa

DISSERVIZI LUNGO LA LINEA 80 DEGLI AUTOBUS TRA SOTTOMARINA E VENEZIA, LA CITTÀ METROPOLITANA DI BRUGNARO NON RISPONDE NEMMENO ALLA REGIONE

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Venezia, 7 marzo 2023 – La linea 80 degli autobus tra Sottomarina e Venezia torna all’attenzione del Consiglio regionale del Veneto. Nella seduta di stamane, l’assessora ai Trasporti, Elisa de Berti, ha informato di aver sollecitato formalmente la Città Metropolitana di Venezia -titolare del contratto di servizio con Arriva Veneto- affinché relazioni in ordine alle misure organizzative da attuare per evitare le criticità e i disservizi in atto. L’iniziativa della Regione ha avuto luogo lo scorso 2 dicembre 2022, ma ad oggi nessun riscontro dalla Città Metropolitana è stato comunicato all’ente sovraordinato: «La Città Metropolitana di Luigi Brugnaro non risponde nemmeno alla richiesta della Regione -osserva Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle a palazzo Ferro Fini- e questo non depone certo a suo favore. Ringrazio tuttavia la Giunta per essersi attivata». 



La stessa consigliera, il 7 febbraio, aveva inviato una mail alla compagnia di trasporti, per sollecitare la soluzione al sovraffollamento della corsa diretta in partenza alle 7 del mattino da Sottomarina verso Venezia: «La società ha risposto nei fatti -conferma Baldin- tornando ad utilizzare autobus a due piani, in modo che nessun utente sia più costretto a rimanere in piedi per un’ora già dopo poche fermate. Ma gli altri temi sottoposti nell’interrogazione all’assessora De Berti, il 16 novembre 2022, rimangono tuttora irrisolti».



La coordinatrice del M5S si riferisce alla «mancanza di corse bis, specie di notte e per il rientro delle lavoratrici e dei lavoratori pendolari. Molte persone per questo motivo continuano a essere lasciate a terra lungo la strada 309 Romea, costrette ad attendere ulteriori trenta minuti entro stalli a volte sprovvisti di pensilina». Inoltre, l’assenza di tendine parasole e di braccioli dal lato corridoio in alcune vetture, oltre alla carenza di segnalazioni digitali della fermata successiva, particolarmente utili per chi non viaggia spesso. «Pagare biglietti e abbonamenti costosi senza poter fruire di un servizio efficace -conclude Erika Baldin- è ingiusto e fastidioso: la Regione deve provvedere, per quanto possibile, a eliminare anche queste diseguaglianze tra le differenti parti del suo territorio».

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