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INCENERITORE E BIO-MONITORAGGI A VENEZIA, COSA ASPETTA LA REGIONE?

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Ambiente. Baldin (M5S): «Inceneritore di Fusina, la Regione mantenga l’impegno sui bio-monitoraggi: presentata interrogazione»

Venezia, 26 ottobre 2021 – «Sia chiaro a tutti che quella dei bio-monitoraggi nell’area metropolitana di Venezia non è una semplice ipotesi e nemmeno soltanto una richiesta dei comitati, ma un preciso impegno votato e approvato dal Consiglio regionale del Veneto. Per questo, saputo che la Regione non sembra per ora essersi mossa in tal senso, ho depositato un’interrogazione: i cittadini meritano risposte chiare. Il bio accumulo nell’area va assolutamente indagato».

Così la consigliera regionale Erika Baldin, del MoVimento 5 Stelle, che interviene in merito a quanto emerso dal recente incontro tra i rappresentanti dei Comitati No Inceneritore Fusina, ISDE Associazione Medici per l’Ambiente e rappresentanti della Direzione Prevenzione della Regione del Veneto e della ULSS 3 Serenissima. Nella giornata di oggi, la consigliera Baldin ha presentato un’interrogazione a risposta immediata dal titolo “Inceneritore di Fusina, quali interventi della Regione ai fini dei bio-monitoraggi?”, chiedendo alla Regione “come e quando intenda promuovere in tutte le sedi competenti gli opportuni monitoraggi sulla popolazione dell’area metropolitana di Venezia”.

«La richiesta di biomonitoraggi, in particolare su unghie dei bambini e latte materno, è stata avanzata non solo da medici, comitati e genitori, ma anche dalle istituzioni: dai Consigli comunali di Mira e Venezia, e dal Consiglio Regionale con un ordine del giorno, da me promosso e approvato a maggioranza oltre dieci mesi fa, in occasione dell’esame della manovra di bilancio regionale», ricorda Baldin. “Inceneritore di Fusina, adottare il principio di precauzione: stop alla realizzazione del progetto, si effettui il bio-monitoraggio”, questo il titolo dell’ordine del giorno a prima firma Baldin approvato dal Consiglio regionale il 17 dicembre dello scorso anno.

«Nell’incontro coi comitati, Ulss e Regione si sono giustificate dicendo di non poter effettuare una prestazione extra Lea. La decisione spetterebbe all’Istituto Superiore di Sanità e ai Ministeri della Salute e della Transizione Ecologica? Bene, che la Regione si faccia parte attiva per perorare la causa degli abitanti. Inoltre è vero che lo Stato finanzia i Lea, ma nulla vieta alla Regione di finanziare ulteriore attività. In ogni caso, l’importante è il risultato: i bio-monitoraggi vanno fatti, al più presto, altrimenti non si capisce che senso ha che il Consiglio regionale approvi indirizzi che poi non vengono perseguiti. Ricordo che è passato un anno dall’approvazione del mio ordine del giorno. Il tempo passa senza che nulla accada e questo è particolarmente grave, dato che si tratta della salute della popolazione», conclude Baldin.

Erika Baldin (M5S), consigliera regionale

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Comunicati stampaSanità

MANCANO MEDICI DI BASE, MA LA REGIONE SBAGLIA (DUE VOLTE) IL CONCORSO

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Comunicato stampa

Sanità. Baldin (MoVimento 5 Stelle): «I medici di base scarseggiano, ma la Regione sbaglia il concorso? Presentata interrogazione»

Venezia, 23 luglio 2021 – «Robe da non crederci: nel Veneto del super-governatore Luca Zaia, a fronte di una carenza di medici di medicina generale sempre più preoccupante, l’Azienda Zero sbaglia le procedure del concorso per reclutare i nuovi medici di base. È questa la tanto decantata efficienza dell’amministrazione leghista?». Lo chiede la consigliera regionale Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), che nella giornata di oggi ha depositato un’interrogazione regionale in seguito alla segnalazione della Fimmg, il sindacato dei medici di base, relativa a errori nelle procedure per l’assegnazione dei medici di base nelle zone carenti.

«La Regione ha affidato l’iter concorsuale ad Azienda Zero, che però ha sbagliato per ben due volte: errori segnalati dalla stessa Fimmg e poi corretti da Azienda Zero, a costo però di ritardi e inceppamenti. Ne fanno le spese, ancora una volta, i tanti cittadini veneti ancora in attesa di un nuovo medico. Intendo andare a fondo in questa vicenda, ci sono stime che parlando di oltre il 40 percento di medici di base pronti ad andare in pensione: una situazione molto complessa, che va gestita senza errori che possono certamente essere evitati con una corretta applicazione delle norme».

«L’obiettivo – conclude Baldin – è di garantire l’assistenza medica di base a tutti i veneti, anche a chi vive nelle zone attualmente carenti. Sulla salute non accettiamo discriminazioni, per noi non esistono cittadini di serie B».

Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale

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