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SCUOLA. BALDIN (M5S): TEST RAPIDI, SIA LA REGIONE A INFORMARE I VENETI SU NUMERI E PREVISIONI DELLA CAMPAGNA

erika baldin sfondo alberi

«È ormai palese che il fronte della scuola, insieme con il tema dei trasporti (ad esso fortemente collegato), è quello che preoccupa di più, in vista della riapertura. Sul tavolo c’è già la mancanza di personale e di aule, i professori che chiedono di essere esonerati, il rebus di autobus e scuolabus: chiediamo quantomeno di gestire con efficienza e di monitorare pubblicamente la questione dei test sierologici rapidi per il personale scolastico». Così Erika Baldin, consigliera regionale veneta del Movimento 5 Stelle e candidata alle prossime elezioni regionali nella circoscrizione di Venezia, ritorna sul tema dei controlli per docenti e personale Ata, una volta protocollata in Regione l’interrogazione annunciata martedì: «Sono preoccupata per l’avvio a singhiozzo della campagna di controllo, le differenze tra provincia e provincia, e qualche resistenza che si ravviserebbe tra le associazioni di categoria dei medici. Credo che ogni famiglia veneta con figli in età scolare guardi al 14 settembre con un misto di incertezza e preoccupazione. I genitori hanno tutto il diritto ad avere un aggiornamento costante sull’iter di questi test, per capire quanta parte del personale scolastico li ha effettuati: ne va della regolarità dell’inizio delle lezioni».

«Nell’interrogazione – spiega Baldin, reduce dai banchetti elettorali al mercato settimanale del giovedì a Chioggia – mi sono rivolta all’assessore alla Sanità. Auspico tenga costantemente informata l’opinione pubblica (almeno con un briefing settimanale in conferenza stampa) con i dati ufficiali sui test: quanti ne sono stati fatti, sia a livello aggregato, che per province e per tipologia di istituti scolastici, quanti ne restano (man mano) ancora da fare, che tempistiche ci sono per chiudere la campagna, quali sono gli esiti e quanti saranno gli eventuali tamponi susseguenti. Con la collaborazione di tutte le professionalità coinvolte, confidiamo si arrivi ad una copertura tale da assicurare, senza emergenze, la ripresa delle lezioni».

Giovedì 27 agosto 2020


#BaldinM5s

Qui sotto ecco il testo integrale dell’interrogazione di Baldin depositata in Consiglio regionale:

A CHE PUNTO SONO I TEST RAPIDI PER IL PERSONALE DELLA SCUOLA?

presentata il 26 agosto 2020 dal Consigliere: Baldin

Premesso che,

a settembre le scuole finalmente riapriranno, dopo una pausa di sei mesi e che di conseguenza crescono le preoccupazioni per il ritorno in classe.

Le questioni da risolvere sulla scuola sono molte. Il fronte della scuola, insieme con il tema dei trasporti (ad esso collegato) è quello che preoccupa di più in vista della riapertura.

Al momento non è possibile fare alcuna previsione dettagliata sulla curva epidemica. Detto questo, possiamo immaginare che la circolazione del virus non sarà interrotta, e quindi le condizioni per una ripresa epidemica vi sono tutte.

Considerato che,

ad oggi, diversi studi indicano come i bambini più piccoli abbiano meno probabilità di prendere il virus, meno rischi di patologie gravi legate al contagio, e meno probabilità di trasmettere il virus ad un adulto rispetto agli altri (adolescenti compresi). La riapertura della scuola per i più piccoli appare dunque meno rischiosa rispetto ai licei, per esempio.

Il protocollo di sicurezza per la riapertura appena siglato prevede test diagnostici su base volontaria per tutto il personale e a campione tra gli studenti, la fornitura di mascherine per il personale e di gel disinfettanti, distanziamento di un metro, pulizie quotidiane e ingressi e uscite scaglionati.

Tutto ciò premesso e considerato

il sottoscritto Consigliere regionale

interroga la Giunta regionale per sapere:

  • per capire quale sia, allo stato attuale, l’organizzazione dei test rapidi per il personale della scuola.


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Comunicati stampaLavoroSanitàTerritorio

SANITÀ/ULSS 4. BALDIN (M5S): BONUS COVID, ANCHE PER LA GESTIONE OTTIMALE DEI PROSSIMI MESI, DICIAMO NO A “FIGLI E FIGLIASTRI IN BUSTA PAGA”.

Jesolo_ospedale_covid

«La sanità veneziana non lascia, ma raddoppia. Dopo l’Ulss 3 (con addetti alle portinerie, tecnici e amministrativi), adesso è la volta dell’Ulss 4 a non pagare il premio per il Covid-19 al proprio personale? Che tutto questo accada anche agli addetti dell’ospedale di Jesolo, cioè proprio dove l’altro giorno è stato dedicato il lungomare ai sanitari “eroi del Coronavirus”, acuisce la sensazione della beffa».

Lo dice in una nota Erika Baldin, consigliera regionale veneta del Movimento 5 Stelle e candidata alle prossime elezioni regionali nella circoscrizione di Venezia, che prosegue: «Ma come? Il centinaio di addetti al pre-triage nelle tende esterne agli ospedali di Portogruaro, San Donà e Jesolo la lotta al Covid non l’hanno fatta? Perché avere “figli e figliastri in busta paga” quando sono stati oggettivamente una parte attiva e indispensabile nella gestione dell’emergenza?».


«Domande provocatorie a parte – ribadisce Baldin – che numerosi lavoratori della sanità veneziana non riscuotano quando promesso ai colleghi appare inaccettabile e per nulla rispettoso nei loro confronti. A riguardo, confido nell’atteggiamento collaborativo dei vertici dell’azienda sanitaria e al dovere morale che hanno, nei confronti di chi ha fatto il proprio lavoro con coscienza, anche in periodi difficili».

«Auspico che la vicenda si risolva in tempi brevi – conclude Baldin – innanzitutto per un senso di giustizia, ma anche per non lasciare strascichi negativi se, e quando, la sanità del Veneto orientale si dovesse trovare di nuovo a gestire situazioni di forte impatto numerico nei propri Covid hospital. ».

domenica 23 agosto 2020

Nella foto, all’ospedale di Jesolo il personale impegnato contro il Covid-19 festeggia la fine dell’emergenza

#BaldinM5s


AGGIORNAMENTO. Ecco qui sotto il rilievo delle mie dichiarazioni sui mass media, come puoi vedere anche nella pagina della rassegna stampa.


Sanità/ULSS 4. Baldin (M5S): bonus Covid, replica al comunicato stampa dell’Ulss 4

Circa la questione, preso atto del comunicato stampa dell’Ulss 4, puntualizziamo quanto segue.

  • Nella nota di domenica aprivamo non con un’affermazione, ma con una domanda: “adesso è la volta dell’Ulss 4 a non pagare il premio per il Covid-19 al proprio personale?”, colpiti dalla notizia che un centinaio di addetti al pre-triage nelle tende esterne agli ospedali di Portogruaro, San Donà e Jesolo, non avessero avuto il bonus-Covid pattuito. Cerchiamo conferme. E, in caso positivo, pronte spiegazioni da parte dei vertici dell’azienda sanitaria;
  • Che circa 100 operatori della nostra sanità si rivolgano a un legale per ricevere quanto promesso è un fatto che si commenta da solo. Che le professionalità che hanno gestito il pre-triage nella lotta al Covid comunque non meritano.
  • Come consigliera regionale mi impegno per risolvere le istanze e i problemi dei cittadini e dei territori, non per dire sissignore ai vertici di una Ulss, e non mi fermo certo alla prima giustificazione di facciata. In questo caso, ovvio, sono al fianco dei lavoratori e cerco chiarezza da parte di chi è stato nominato dalla Giunta per gestire la sanità pubblica, finanziata con i soldi delle tasse di tutti. Almeno di chi le paga.
  • Siamo stati chiamati a replicare ad un comunicato senza riferimenti puntuali né specifici, ma solo generici. Un comunicato deludente nel suo essere nebuloso, di chi non si abbassa a dialogare con chi chiede lecite spiegazioni. All’Ulss 4 abbiano più a a cuore la trasparenza del loro operato e il rispetto dei loro dipendenti.
  • Ribadiamo la richiesta iniziale. Cerchiamo pronte ed esaurienti spiegazioni da parte dei vertici dell’azienda sanitaria. I lavoratori, e pure tutti gli utenti passati per quei pre-triage, lo meritano.

Erika Baldin, consigliera regionale veneta del Movimento 5 Stelle e candidata alle prossime elezioni regionali nella circoscrizione di Venezia

martedì 25 agosto 2020


AGGIORNAMENTO. Ecco qui sotto il rilievo delle mie dichiarazioni sui mass media, come puoi vedere anche nella pagina della rassegna stampa.

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