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COVID-19. BALDIN (M5S): CHE FINE HA FATTO LA COMMISSIONE D’INCHIESTA SULLE RSA?

casa di riposo_la stampa

«Che fine ha fatto la commissione d’inchiesta sulle Case di Riposo che deve, o dovrebbe, vedere la luce in Consiglio regionale? Perché nessuno ne parla più? Domani scadono i termini per la presentazione delle candidature per farne parte e, a quanto pare, con le designazioni siamo ancora molto indietro. Sarebbe gravissimo, totalmente inaccettabile se, per qualche vizio formale di date o di composizione, si rinunciasse a fare chiarezza, per quanto di nostra competenza, su uno dei buchi neri nella gestione veneta del Coronavirus». Così Erika Baldin, consigliera regionale veneta del Movimento 5 Stelle, dopo che il presidente del Crv Ciambetti, in aula, ha ammesso che: 1) alcuni gruppi non hanno ancora espresso alcuna candidatura, 2) altri non la vogliono esprimere, 3) comunque li solleciterà ad agire.

Baldin, che è già stata designata dal proprio Gruppo a far parte della commissione, prosegue: «Degli oltre duemila morti per il virus nel Veneto, diverse centinaia si sono verificati nelle Rsa. Nonostante tutti questi lutti, per bocca dello stesso presidente del Consiglio regionale, apprendiamo che alcuni gruppi politici non hanno intenzione di nominare nessun consigliere per far luce sugli eventi, le dinamiche, gli errori di valutazione delle strutture dove il Covid ha fatto strage? Ci pare incredibile. E fortemente irrispettoso nei confronti delle vittime e delle loro famiglie, che hanno dovuto subire un lutto in isolamento, a volte senza un perché».

«Sarà forse solo una colpevole inerzia degli uffici – aggiunge la politica veneziana – ma che a nessuno venga in mente di dire che il tempo è poco prima della fine della legislatura perché, per far luce sulle stragi venete nelle Rsa, bisogna lavorare giorno e notte. I cittadini ci hanno eletto per questo, e la memoria dei morti ce lo ricorda ancora più forte.».

«Auspichiamo che nessuno dei gruppi di maggioranza volesse essere più realista del re e levare a Zaia una possibile patata bollente, affondando la commissione ancora prima che salpi. Sarebbe – conclude Baldin – una brutta figura per le istituzioni e uno schiaffo al diritto dei cittadini di sapere. Attendiamo domani per tirare le conclusioni e, spero, iniziare a lavorare».

Martedì 23 giugno 2020


Ecco qui sotto il video sulla questione:


AGGIORNAMENTO. Ecco qui sotto il rilievo delle mie dichiarazioni sui mass media, come puoi vedere anche nella pagina della rassegna stampa.

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Comunicati stampaInfrastrutture e trasportiTerritorio

FASE 3/TPL. BALDIN (M5S) REPLICA A DE BERTI: AGLI UTENTI SERVE MENO ANIMOSITÀ E PIÙ PROGRAMMAZIONE

Trasporto – Baldin (M5S): “A quando l’elettrificazione della linea ferroviaria Chioggia-Rovigo?”

«Ringrazio l’assessore De Berti, che ha dedicato una parte del suo prezioso tempo ad attaccarmi. Facendolo, ha quantomeno fornito all’opinione pubblica alcuni dati sulla situazione attuale del trasporto ferroviario in Veneto. Ne prendiamo atto e li terremo come prezioso riferimento futuro». Così Erika Baldin, consigliera regionale veneta del Movimento 5 Stelle, dopo il comunicato Comunicato n. 0885 – 2020 (TRASPORTI) dedicatole dalla Giunta regionale, a firma dell’assessore regionale ai trasporti, Elisa De Berti.

«Sul resto della dissertazione – chiosa Baldin – tralasciamo il tono paternalistico usato, non particolarmente originale tra i componenti della Giunta Zaia e che non eleva certamente il livello del suo dire, anzi. Per il resto, uno dei problemi di una materia indubbiamente complessa è proprio quello che avevo sottolineato ieri (Bisogna mettere in piedi un grande piano organico inter-provinciale, coinvolgendo scuole, imprese, enti pubblici, sindacati, aziende di Tpl per coordinare tutti gli orari di entrata/uscita, a settembre sarà il caos). L’assessore, invece di entrare nel merito e di cercare il gioco di squadra, si è limitato a rimandare la palla dall’altra parte della rete, usando il mantra leghista del “in Veneto maggioranza, a Roma opposizione” che a palazzo Balbi usano come segnale orario. Peccato, perché gli utenti avrebbero avuto bisogno di meno animosità e più programmazione. Senza, e lo ripetiamo ancora, limitarsi a sperare che il primo giorno di scuola vada tutto bene».

giovedì 18 giugno 2020


AGGIORNAMENTO. Ecco qui sotto il rilievo delle mie dichiarazioni sui mass media, come puoi vedere anche nella pagina della rassegna stampa.

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