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BALDIN (M5S): PUNTO NASCITA E REPARTI OSPEDALE DOLO, DOPO 2 MESI ANCORA NESSUNA RISPOSTA A MIA INTERROGAZIONE IN REGIONE

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«È passato un mese. Ne sono passati due. Ma della risposta alla mia interrogazione sul futuro dell’ospedale di Dolo ancora nessuna traccia». Lo dice in una nota Erika Baldin, consigliera regionale veneta del Movimento 5 Stelle, che prosegue: «L’ho presentata il 15 aprile scorso e, ad oggi, l’assessorato alla Sanità prosegue nel suo mutismo. Una non-risposta nella migliore tradizione della maggioranza di centrodestra in Regione che, del bisogno di chiarezza dei cittadini e dei diritti dell’opposizione, ha un’opinione tutta sua. Se applaudono va bene, se chiedono informazioni e mettono in rilievo incongruenze, ritardi e disservizi allora vanno ignorati, con malcelato fastidio ».

«Appoggio in pieno la protesta dei sindacati che denunciano il ritardo, ormai incomprensibile – ribadisce la consigliera M5S – nella riapertura del punto nascite dell’ospedale di Dolo, e la preoccupazione più volte espressa dai sindaci della Riviera del Brenta. Facendo mio il disagio che la comunità prova, esprimo rammarico per una carenza di comunicazione e di confronto che dovrebbe essere abolita dal vocabolario dell’Ulss veneziana. Nel cui solco viene a trovarsi, piccolo sintomatico esempio, anche la mancata risposta alla mia interrogazione. Quando qualcuno, ai vertici della sanità veneta, capirà che la trasparenza è indice di forza, e non di debolezza, sarà sempre troppo tardi.».

NB: qui trovi il testo dell’interrogazione del 15 aprile scorso

lunedì 15 giugno 2020


AGGIORNAMENTO. Ecco qui sotto il rilievo delle mie dichiarazioni sui mass media, come puoi vedere anche nella pagina della rassegna stampa.

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Comunicati stampaInfrastrutture e trasportiTerritorio

BALDIN (M5S): LINEE BUS PER CAVARZERE/PIOVE DI SACCO E RIVIERA DEL BRENTA TRASCURATE DA ACTV, INTERROGAZIONE IN REGIONE PER SALVAGUARDARE PENDOLARI CONSIDERATI DI SERIE B

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«Nel veneziano una delle situazioni peggio gestite durante la Fase 2 è stata quella del trasporto pubblico locale, come ben ricordano gli utenti. In vista della Fase 3 le cose, se possibile, stanno peggiorando per alcune linee di autobus, come quelle che da Venezia portano alla Riviera del Brenta (Vigonovo-Fossò-Camponogara) e alla parte sud dell’entroterra, verso Cavarzere e Piove di Sacco. Per Actv, evidentemente, sono tratte di Serie B». Lo dice in una nota Erika Baldin, consigliera regionale veneta del Movimento 5 Stelle, che prosegue: «Dopo i segnali di allarme dal Miranese (collegamenti sguarniti con Noale-Mirano-Salzano-Spinea) ora mi giungono segnalazioni da altre zone, che parlano del 95% di corse sospese rispetto all’orario invernale standard. In alcune linee (Cavarzere-Piove di Sacco e Piove di Sacco-Venezia) c’è appena un bus ogni 8 ore circa: uno prima dell’alba, uno a mezzogiorno, uno alla sera. E stop».

«Le problematiche più spinose si riferiscono – aggiunge la politica veneziana – alle linee 67RE (PIOVE DI SACCO – BOJON – CALCROCI – SS ROMEA -VENEZIA a/r), 58R e 58RE (di collegamento ADRIA – CAVARZERE – ROMEA – MONTEFIBRE / FUSINA / VENEZIA, sempre a/r). Sono tratte in cui il servizio extraurbano Actv è l’unico servizio di linea, indispensabile per andare all’ospedale di Mestre. Ma, guarda caso, alla domenica, è totalmente cancellato. Una follia, se vogliamo tutelare le fasce più deboli della popolazione e rispettare il concetto fondante del contratto di servizio. Invece sono state ampiamente trascurate dall’Actv, con un’evidente responsabilità anche della Città Metropolitana. Ce n’è abbastanza per depositare un’interrogazione in Regione, cosa che mi sto appunto accingendo a fare».

«Con la mia interrogazione auspico di avere risposte certe e rapide su fondi, personale e orari — conclude Baldin – e una “moral suasion” da parte dell’assessore regionale ai Trasporti presso Città Metropolitana e Actv, perché cambino passo e diano finalmente un servizio congruo e affidabile a questi utenti. Quasi tutti pendolari che hanno già sottoscritto un abbonamento annuale, e che adesso si vedono costretti a trovare un’alternativa privata per raggiungere Mestre e Venezia, che non può certamente essere quella del monopattino. Come qualcuno aveva suggerito».

Venerdì 12 giugno 2020


AGGIORNAMENTO. Ecco qui sotto il rilievo delle mie dichiarazioni sui mass media, come puoi vedere anche nella pagina della rassegna stampa.

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