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PESCA. BALDIN (M5S): PRESSING SUL GOVERNO PER GARANTIRE BONUS AI PESCATORI AUTONOMI, A GIORNI VERRÀ VOTATO EMENDAMENTO

Pesca. Baldin (M5S): pressing sul governo per garantire bonus ai pescatori autonomi, a giorni verrà votato emendamento

«Sono in contatto con il Governo perché vengano garantiti i fondi necessari ai pescatori autonomi, anche soci di cooperative, e ai singoli armatori. Una categoria che non percepisce nessuna entrata da circa due mesi, e che finora è rimasta esclusa dagli ammortizzatori sociali attivati». Così Erika Baldin, consigliera regionale veneta del Movimento 5 Stelle, sulla pesante crisi economica che rischia di travolgere la marineria veneziana, con ripercussioni soprattutto a Chioggia e Caorle, visto il numero di addetti e famiglie coinvolte.

«A questo proposito – afferma la consigliera M5S, che sulla vicenda sta interloquendo con il sottosegretario alle politiche agricole Giuseppe L’Abbate e con il presidente della commissione Agricoltura della Camera Filippo Gallinella – nei prossimi giorni verrà discusso un emendamento al “decreto maggio” del governo già depositato in Commissione, per garantire anche ai pescatori autonomi il bonus di seicento euro, che speriamo sia portato a ottocento come annunciato. Un atto concreto, che vedo come un segnale finalmente dovuto ad una parte determinante della nostra marineria, che sta affrontando con grande dignità la crisi causata dalla pandemia e l’incertezza verso il futuro».

A riguardo (anche sulla cassa integrazione in deroga per il comparto pesca ) Erika Baldin ha pubblicato un video on oline. Eccolo:

giovedì 7 maggio 2020


L’immagine, che ritrae Baldin durante una giornata di pesca con la marineria di Chioggia, è tratta dal sito politopolichioggia.blogspot.com, che ringraziamo

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MOSE. BALDIN (M5S): ANCHE CHIOGGIA PAGA LA MANCANZA DI FONDI PER LE OPERE AMBIENTALI, E RESTANO I DUBBI SULLA GESTIONE FUTURA DELL’OPERA

piano europa mose

«Se l’audizione ha restituito più ombre che luci per Venezia, la situazione non cambia di una virgola per Chioggia». Così Erika Baldin, consigliera regionale veneta del Movimento 5 Stelle, legge in “salsa chioggiotta” l’audizione in Consiglio regionale del commissario straordinario Elisabetta Spitz.

Prosegue Baldin: «Abbiamo avuto avuto l’assicurazione che il Mose nel prossimo autunno sarà operativo, seppur in modalità di “emergenza” dai 120 cm di marea. Le buone notizie per Chioggia si fermano qui, visto che la comunicata mancanza dei fondi necessari per completare le opere di mitigazione ambientale e il Piano Europa (che protegge habitat e specie animali nei siti Sic e nelle aree Zps) è uno smacco per il nostro territorio. Gli interventi previsti a protezione dell’ambiente nel litorale di Chioggia e nella zona circostante sono numerosi: vederli al palo lascia basiti. Sono messi in secondo piano da una gestione finanziaria che, dallo scandaloso degli anni scorsi, è passata al tormentato di oggi. Che il commissario si occupi delle lastre di vetro per la basilica di San Marco, affidando la “progettazione a uno studio di primaria rilevanza internazionale”, ma liquidi con un “no money no party” la salvaguardia del nostro ambiente, è gravissimo e sconfortante».

«Altro punto non chiarito? Non sapere chi gestirà il Mose in futuro, limitandosi a definirlo “soggetto pubblico”. Qui – osserva la consigliera M5S – la questione potrebbe riguardare anche il Comune di Chioggia, se gli enti locali saranno chiamati a farne parte. Il commissario non ha rivelato il budget previsto per la manutenzione annuale e nemmeno ha presentato studi di previsione sull’efficacia dell’impianto contro le acque alte eccezionali. Che tanto eccezionali, come abbiamo visto lo scorso novembre, non sono più».

«Avremmo voluto sapere – conclude la politica di Chioggia – se sia possibile uno scenario che vede il Mose entrare in funzione poche volte all’anno, con scarsa efficacia, ma con un alto costo per le nostre casse comunali, chiamate a finanziare una parte dei faraonici costi di manutenzione. In quel caso ci sarebbe un inaccettabile duplice costo per i cittadini, economico e ambientale, che respingiamo con forza».

Giovedì 30 aprile 2020

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