La Regione riconsideri il suo Sì al comitatone e tuteli davvero la Laguna. La mozione, presentata ancora nel novembre 2017, come è emerso nel dibattito in aula, è stata per alcuni aspetti superata dai provvedimenti governativi che sono seguiti a quella data che hanno modificato profondamente lo scenario. Per questo motivo ho accettato che venisse tolta dal dispositivo finale, in cui si impegna la Giunta, quella parte che aveva una sua logica al momento della stesura della mozione. Ciò non toglie che il Consiglio con un solo astenuto e ben 40 voti a favore abbia approvato la mia richiesta in cui si impegna la Giunta a rendere disponibili gli atti trasmessi dall’Autorità portuale sulle analisi delle alternative per la crocieristica di Venezia e le altre relazioni prese in esame nonché a tutti gli atti su cui si basò il documento finale del comitatone, al fine di assicurare la più ampia trasparenza e conoscibilità in merito alla scelta della Regione di votare favorevolmente quel documento.

Sono passati pochi giorni da quando i pescatori polesani hanno portato la vergognosa situazione della bocca di porto sud della laguna, e ieri la maggioranza ha dimostrato ancora una volta di non nutrire alcun interesse per le zone interessate dal problema e per i lavoratori: c’è un Veneto di serie A, dove la Lega e i suoi alleati pescano voti, e un Veneto di serie B nel quale i pescatori sono abbandonati al loro destino assieme alla bocca di porto di Barbamarco.

L’accusa arriva dalla consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Erika Baldin, che sottolinea come il governo veneto abbia dimostrato per l’ennesima volta di non avere a cuore il settore della pesca: “Hanno voluto bocciare la mozione portata in aula durante l’ultima seduta del consiglio – ricorda Baldin – si parlava dell’ampliamento del porto di Pila e, nonostante fossimo tutti disponibili a lavorare su un documento condiviso pur di dare un segnale ai cittadini e ai lavoratori, la volontà politica ha prevalso ancora una volta sul buon senso e sulle istanze del territorio”.

“La cosa peggiore – sbotta la consigliera – è che dicono di avere già intrapreso un percorso, ma in realtà siamo fermi all’anno zero e questa gente, questi pescatori, questi lavoratori e un intero territorio non hanno più tempo da perdere e non possono stare a guardare le bizze di un governo e di una maggioranza più attenti ai bacini elettorali che alle reali necessità del Veneto”.