Venezia, 18 gennaio 2023 – Un’interrogazione a risposta immediata, per chiedere alla Giunta veneta come intenda agire nei confronti dell’ipotesi di un nuovo inceneritore per lo smaltimento di 190mila tonnellate annue di fanghi idrici da depurazione civile, progettato da ENI Rewind a Porto Marghera, è stata presentata dalla capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, Erika Baldin. La stessa, nei giorni scorsi, era intervenuta assieme alla capogruppo veneziana Sara Visman per auspicare il coinvolgimento della popolazione residente, l’adozione di un nuovo piano di assetto del territorio e la diffusione dell’istruttoria con valutazione d’impatto ambientale.
«Anche senza entrare nel merito della fondatezza di quanto unilateralmente dichiarato dalla società presentatrice del progetto -osserva la consigliera- la struttura in questione (che nelle intenzioni sarebbe pronta per il 2026) avrà comunque un impatto pesante in termini di traffico di mezzi pesanti diretti alla struttura, e insisterà in un’area che da un lato è già pesantemente vessata da strutture antropiche particolarmente degradanti e, per altro verso, si troverà a ridosso della Laguna di Venezia, area naturalistica il cui pregio e importanza sono di livello planetario». Secondo Baldin, «vanno attentamente valutati i rischi per la popolazione, anche per via della presenza di altre strutture come l’inceneritore di Fusina, per il quale oltretutto è previsto un ampliamento».
Quindi, l’esponente del M5S trova «opportuno e necessario l’espletamento di un processo preventivo di partecipazione pubblica, che coinvolga tutti i portatori di interesse», e a tal fine interroga la Giunta regionale, che può rendersi parte attiva nella prevenzione dei possibili rischi per la salute e l’ambiente circostante «Pensando al futuro -conclude Erika Baldin- ciò che serve è un intervento (come ad esempio l’imposizione di un vincolo, giustificato dall’importanza naturalistica dell’area Moranzani) che blocchi sul nascere progetti come questi».