Venezia, 11 febbraio 2025 – Strada Pedemontana, oltre che inutile anche pericolosa? Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, lo aveva chiesto alla Giunta tramite un’interrogazione, a seguito delle infiltrazioni d’acqua in galleria nella zona di Malo, registrate il 31 maggio 2024. Oggi la risposta dell’esecutivo veneto, che non soddisfa appieno la consigliera: «Gli interventi praticati fino ad ora -commenta Baldin- non sono stati affatto risolutivi. E parlo al plurale poiché, come da stessa ammissione dell’assessora De Berti, il fenomeno si è ripetuto altre volte, per esempio tre nel solo mese di ottobre 2024. Tanto che la Regione ha dato tempo quattro mesi all’impresa concessionaria del servizio per individuare con certezza la causa della disfunzione e provvedere alla sua definitiva messa in sicurezza».
Il primo intervento, infatti, datato tra il 18 e il 23 ottobre, aveva convogliato le acque meteoriche al piede della galleria stessa, facendole defluire nelle tubazioni a lato della carreggiata stradale per il normale deflusso: «Non ci si può trincerare dietro fenomeni atmosferici sempre più preoccupanti con il cambiamento climatico in atto -aggiunge l’esponente del M5S- quando probabilmente i lavori non sono stati eseguiti a regola d’arte fin dall’inizio, nonostante gli ingenti mezzi a disposizione della tecnica contemporanea. Il problema è appunto alla base di un’opera impattante, non necessaria e assai poco frequentata dal traffico veicolare, che oltretutto non lascia dormire sonni tranquilli. Non ci si può permettere che la galleria attorno a Malo sia messa così, e spero la Giunta regionale sia altrettanto allarmata da ciò come lo sono io».
Di qui la richiesta di ulteriori solleciti verso indagini rigorose e una soluzione definitiva ormai urgente: «Il problema -conclude Erika Baldin- è stato riconosciuto tale anche dall’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Infrastrutture, che ha intimato al concessionario di dare piena e concreta evidenza della presa in carico della questione, indicando le misure adottate e programmate in proposito. L’azienda deve anche tenere informata la Regione del Veneto ogni quindici giorni, riguardo lo stato delle opere. I quattro mesi stanno appunto scadendo ora, a febbraio: pertanto attendo dall’ente una dettagliata ed esaustiva relazione, in merito al rispetto o meno degli impegni presi».