Venezia, 30 maggio 2023 – Come mai l’ATER di Venezia non ha inteso accedere ai fondi previsti per il Superbonus 110%, e utilizzarli nella ristrutturazione del proprio parco alloggi di edilizia residenziale popolare? Lo chiede Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale del Veneto, attraverso un’interrogazione a risposta scritta, avanzata nei confronti della Giunta di palazzo Balbi.
«Nonostante siano moltissimi gli appartamenti in cattivo stato di manutenzione -argomenta la consigliera-l’ATER veneziana non ha speso un solo euro di quelli messi a disposizione nell’ambito del Superbonus. Eppure numerosi inquilini, in specie gli assegnatari degli immobili in via Camporese a Mestre, avevano inoltrato la richiesta di accesso.
Con ogni evidenza, si tratta di un’occasione perduta per risolvere la crisi abitativa nell’area metropolitana, frenando allo stesso tempo le occupazioni indebite. Ricordo che a Venezia e nella terraferma sono stati stimati 2249 appartamenti pubblici sfitti, di cui 1555 da ristrutturare in quanto carenti dei requisiti minimi di abitabilità. Il tutto a fronte di circa 1200 domande rimaste inevase in graduatoria: tanto che, ad esempio, i rimanenti alloggi potrebbero essere messi a disposizione delle studentesse e degli studenti universitari, data l’ingente domanda».
Baldin chiede pertanto di conoscere le ragioni di questo apparente disinteresse: «La Regione dica quali azioni intende realizzare, in via autonoma oppure tramite la stessa ATER, per ristrutturare gli alloggi già esistenti (in primis appunto quelli di via Camporese) e per porre fine alla crisi residenziale nel centro storico di Venezia, nella terraferma e nell’intera area metropolitana, tutte zone a diverso titolo segnate dallo spopolamento».
Stride soprattutto il confronto con quanto realizzato dalle ATER delle altre province: «I dati -sottolinea l’esponente del M5S- parlano chiaro, e dicono che ad esempio l’ATER padovana ha investito 191 milioni coperti dal Superbonus per risanare 57 abitazioni. Lo stesso è accaduto a Verona per 24 alloggi, a Rovigo per 13, a Treviso per 12 e a Vicenza per cinque. Solo Venezia e Belluno si sono chiamate fuori, e il fatto è del tutto inspiegabile».
La discrasia dei dati veneziani con quelli del resto della Regione non è l’unico aspetto nel focus di Erika Baldin: «Lo scorso novembre avevo presentato un progetto di legge regionale, in riforma dell’attuale legge 39/2017, il quale prevede l’ingresso nei consigli di amministrazioni delle ATER anche dei rappresentanti dei Comuni e degli inquilini. Ho intenzione anche di presentare un ordine del giorno al primo provvedimento in materia di bilancio, per chiedere di finanziare appunto la manutenzione ordinaria e straordinari di questi appartamenti: solo a Mira servirebbero risorse per un milione e mezzo…
Senza contare che c’è la possibilità da parte della Regione di acquistare gli immobili messi in vendita dall’INPS (26 a Padova, 14 a Vicenza, 5 a Treviso), a proposito della quale giace pure una mia interrogazione a risposta scritta. Sono tutti fattori concordi nel ritenere che la politica della Giunta regionale del Veneto riguardo il diritto alla casa sia ampiamente insoddisfacente».