L’approvazione di un Prtc (che si trascinava da secoli) senza aver affrontato, chiarito e normato i vincoli di tutela paesaggistica è un’occasione perduta, peccato. Così non si tutela al meglio il territorio veneto, e si mantengono lungaggini burocratiche che si potevano togliere. Infatti, se ci fosse stata l’intesa con il Mibact, le procedure da parte dei Comuni che si fossero adeguati al Ptrc sarebbero state più snelle, e si sarebbe evitato il passaggio in sovrintendenza per le autorizzazioni.
Si è invece deciso di dare il via alla parte urbanistica, mettendo da parte quella di tutela ambientale e paesaggistica, senza l’intesa con il Mibact. Esempio del disinteresse con cui il centrodestra a guida leghista guarda al nostro territorio, visto come risorsa da sfruttare e scalfire, non da proteggere e valorizzare. Scindere urbanistica da attenzione ambientale, nel Veneto dei capannoni ovunque e delle ferite ambientali continue, è una lettura politica che non può esistere.
Un esempio recente ce l’abbiamo sotto gli occhi: Veneto City, stoppato dalle buone pratiche delle amministrazioni locali o dalla crisi economica poco importa, va messo da parte una volta per tutte. Ci allarmano infatti le voci di progetti alternativi per utilizzare le cubature ipotizzate: quel mega progetto da 700mila metri quadrati e 1,7 milioni di metri cubi, rimasto fermo per dieci anni, deve restare nel cassetto per sempre. E poi sparire, per lasciare spazio al nuovo Veneto del green deal, che vedrà al primo posto il rispetto per l’ambiente, la cultura e il paesaggio.
lunedì 29 giugno 2020
Erika Baldin
Consigliera regionale del Veneto
AGGIORNAMENTO. Ecco qui sotto il rilievo delle mie dichiarazioni sui mass media, come puoi vedere anche nella pagina della rassegna stampa.