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RIORGANIZZAZIONE SCOLASTICA, IL VENETO NON IMPUGNA LA LEGGE DI BILANCIO DEL GOVERNO MELONI, NONOSTANTE VIOLI L’AUTONOMIA DELLE REGIONI. E I PLESSI CONTINUANO A CHIUDERE

Venezia, 2 maggio 2023 – La Regione del Veneto non impugnerà la legge nazionale che incorpora il bilancio di previsione per l’anno finanziario 2023. Lo ha comunicato stamane all’aula di palazzo Ferro Fini l’assessora Elena Donazzan, replicando all’interrogazione a risposta scritta che lo scorso 22 febbraio le aveva rivolto la capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Erika Baldin: «Il tema era l’organizzazione scolastica -ricorda la consigliera- e chiedevo appunto l’impugnazione della legge di bilancio del governo Meloni poiché vìola la Costituzione, legiferando in via esclusiva relativamente all’istruzione, ovvero una materia a legislazione concorrente in base all’articolo 117 comma 3 della Carta».

Analoga impugnazione avanti la Corte Costituzionale era stata decisa dalle Giunte regionali di Campania, Puglia, Toscana ed Emilia Romagna, tutte a guida di centrosinistra: «Ma anche la Regione Sardegna, che è di centrodestra -prosegue Baldin- ha inteso impugnare la Finanziaria. Per il Veneto invece vale la regola non scritta, secondo cui non si impugnano le leggi di un governo politicamente amico, nemmeno per il mancato rispetto dell’autonomia regionale là dove può essere esercitata. La giunta Zaia quindi cede proprio nel suo terreno più naturale».

L’argomento che aveva mosso l’esponente del M5S a chiedere l’impugnazione era la riorganizzazione dei plessi scolastici: «Secondo la legge di bilancio, le Regioni devono provvedere entro il 30 novembre di ogni anno al dimensionamento della rete scolastica, in base a criteri che definiscono la dotazione dei dirigenti e la loro distribuzione. Questo apre le porte alla chiusura di non pochi istituti, già prevista nel testo stesso della norma, per via degli accorpamenti e della riduzione del numero delle classi. Come è già avvenuto in diverse località periferiche dell’area metropolitana di Venezia, in specie poco servite dai mezzi di trasporto pubblici».

Il caso di Boscochiaro, frazione di Cavarzere, è nelle cronache degli ultimi giorni: «Secondo la Giunta regionale al momento non ci sono criticità -conclude Erika Baldin- dato che il numero medio di allieve e allievi per ogni dirigente scolastico ammonta a 972 unità, contro le 900 fissate dal governo. Tuttavia questo dato non è territorialmente omogeneo, e visto il continuo calo demografico niente esclude che nuove difficoltà possano emergere già il prossimo anno, soprattutto per le classi prime della scuola primaria. Il Veneto è fatto anche di montagne, isole, zone difficilmente assimilabili alle altre, dove anche il passaggio di uno scuolabus non è agevole. Confido negli esiti delle impugnazioni promosse da altre Giunte, meno acquiescenti di quella veneta».

erika baldin: