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RISSA ALLA CAMERA, LA BABY GANG DI SALVINI NON PUÒ VEDERE IL TRICOLORE. MA MANDA UN GENERALE IN EUROPA

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Venezia, 13 giugno 2023 – «Esprimo la mia solidarietà e la massima vicinanza al deputato del MoVimento 5 Stelle, Leonardo Donno, aggredito dal leghista Iezzi e altri soltanto per aver voluto consegnare al ministro Calderoli un tricolore italiano durante il dibattito sull’autonomia. Quelle viste ieri sono scene vergognose e indegne di un’aula parlamentare, la Lega dimentica che i deputati sono pagati per fare leggi e non per azzuffarsi? La maggioranza ha creato un clima di violenza non solo verbale e preoccupa che Meloni voglia approvare in queste condizioni due pesantissime riforme istituzionali come autonomia e presidenzialismo». Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle e componente dell’ufficio di presidenza del consiglio regionale del Veneto.

«Chi è eletto nelle istituzioni dovrebbe dare il buon esempio, invece alcuni deputati della maggioranza ieri hanno scatenato una rissa come una baby gang qualsiasi. Il deputato Iezzi è quello che ha presentato una proposta di legge che prevede il carcere per chi protesta in modo minaccioso contro le grandi opere e per chi utilizza le rappresentazioni grafiche della pianta di cannabis, non so se ci rendiamo conto. L’ipocrisia del partito di Salvini ha raggiunto livelli imbarazzanti: si fanno rappresentare in Europa da un generale dell’esercito italiano, ma vengono alle mani se vedono un tricolore sventolare in Parlamento. Sono confusi, dicono tutto e il contrario di tutto. Promettono al Veneto i nove decimi di gettito fiscale, mentre tagliano fondi ai comuni virtuosi e spendono miliardi per il ponte sullo stretto. Questa maggioranza mette in scena un circo che, purtroppo, non fa ridere nessuno: di mezzo ci vanno l’Italia e gli italiani», conclude Baldin.

Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale

Tags : autonomia
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