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SANITÀ, ANCHE IL VENETO VERSO LA PRIVATIZZAZIONE: ZAIA NON FACCIA LO STRUZZO

Venezia, 29 dicembre 2022 – «La sanità veneta sta scivolando verso il privato e non da oggi. Ormai a negare questo preoccupante fenomeno è rimasta soltanto la Giunta Zaia, con il Presidente che anche in occasione della presentazione del bilancio regionale ha raccontato tutto il contrario: una Regione che non ha mai favorito il privato, che anzi lo riduce. Come si spiega allora la realtà con cui quotidianamente si scontrano i veneti, ben descritta nei numeri pubblicati oggi da La Nuova? Mi chiedo che film abbia visto Zaia». Così la consigliera regionale Erika Baldin, che in una nota commenta i dati sulle Ulss del Veneto resi noti oggi dalla stampa locale e aggiunge: «Di fronte a problemi veri e tangibili, noti a tutti i cittadini che si rivolgono al Servizio sanitario regionale, Zaia non nasconda la testa sotto la sabbia».

«Se 21 pronto soccorso su 26 in Veneto sono operativi grazie a cooperative private, vuol dire che un problema esiste. Se il privato convenzionato è arrivato al 21 percento tra ospedali e centri riabilitativi, non si può far finta di niente. Se la Giunta Zaia paga ai privati 10 milioni di euro su 41 per smaltire le liste d’attesa, pari al 25 percento, io mi preoccupo come tutti i cittadini veneti che sanno benissimo cosa significa essere costretti a rivolgersi al privato quando, ad esempio, nel pubblico i tempi d’attesa sono troppo lunghi», osserva Baldin e conclude: «Non è un problema soltanto veneto, ma è un problema anche in Veneto. Ho sempre denunciato la privatizzazione strisciante in sanità, di recente anche con un’interrogazione sull’area riabilitativa che nell’Ulss 3 Serenissima vede la netta prevalenza del privato convenzionato. Continuerò a testa alta a far emergere i problemi che esistono e a pretendere risposte dalla Giunta Zaia».

 

erika baldin: