Venezia, 11 marzo 2025 – Uno scatto in più per liberare Alberto Trentini. Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, invoca un cambio di passo da parte della Giunta veneta nelle pressioni per restituire alla vita civile il cooperante del Lido, detenuto da novembre nelle carceri venezuelane: «Sono parzialmente soddisfatta dalla risposta che l’esecutivo ha fornito alla mia interrogazione -esordisce la consigliera- poiché l’ente ha interessato prontamente la Direzione Relazioni Internazionali già a dicembre, quando si è avuta notizia del caso, attivandosi con il Ministero degli Esteri.
Ma negli ultimi giorni l’attenzione attorno alla vicenda è aumentata, con il digiuno a turno di oltre 320 cittadine e cittadini veneziani, oltre all’appello televisivo della madre per essere ricevuta dalla presidente del Consiglio dei Ministri».
Nell’aula di palazzo Ferro Fini, Baldin ha chiesto «uno sforzo in più, affinché la voce del Veneto risuoni a tutti i livelli, anche mediatici. È nota la situazione di precarietà che sta vivendo il Venezuela, e quindi la complessità della liberazione di Alberto, ma ricordo che il 45enne lagunare era là per missioni di solidarietà verso la popolazione civile, stremata dalla crisi».
Anche per questo, l’esponente del M5S suggerisce l’adozione di misure plateali ed esplicite: «Durante vertenze analoghe -conclude Erika Baldin- le istituzioni hanno mostrato pubblicamente il loro appoggio e la loro vicinanza alla persona trattenuta. Così ha fatto la Municipalità del Lido, esponendo uno striscione pro Alberto all’esterno della propria sede. Lo stesso chiedo venga fatto all’esterno di palazzo Balbi, sede della Giunta regionale veneta, e di Ca’ Farsetti, sede del Comune di Venezia».