Venezia, 24 gennaio 2023 – «Rispondendo ad una mia interrogazione sulla carenza dei medici di famiglia a Venezia, la Giunta regionale conferma ancora una volta di ignorare la specificità del capoluogo e in particolare del centro storico. Le cosiddette “soluzioni” fin qui adottate, come l’aumento del massimale di assistiti per i medici e gli specializzandi, si sono dimostrate totalmente inefficaci nella realtà lagunare». Così la consigliera regionale Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle a Palazzo Ferro Fini, che nella giornata di oggi ha discusso l’interrogazione presentata il 25 agosto scorso.
«L’estate scorsa gli abitanti di Castello ricevevano una brutta notizia, le dimissioni del medico famiglia del sestiere che sarebbe poi stato sostituito da un medico con sede a Cannaregio. L’altro professionista, però, sarebbe stato a ricevimento a Castello solo due volte la settimana: una “soluzione” temporanea, così veniva presentata, frutto di un accordo tra il medico e l’Ulss 3. Nei fatti, un grave disagio per il sestiere di Castello, tra i più popolosi di Venezia, ed in particolare per la popolazione più anziana e i soggetti fragili. Una situazione che si è protratta, come confermato anche dalla Giunta, fino a metà novembre quando finalmente a Castello si è insediato un nuovo medico seppur con incarico provvisorio», sottolinea Baldin.
«Il 25 agosto chiedevo alla Regione quali azioni intendesse mettere in campo per pianificare tempestivamente l’avvicendamento dei medici di famiglia, visto che il pensionamento dei professionisti non è un fulmine a ciel sereno ma un dato facilmente prevedibile. La risposta fornita oggi in Aula dalla Giunta, a cinque mesi di distanza, è del tutto insoddisfacente: un elenco di DGR relative all’incremento del massimale di assistiti, fino a 1800 per i medici di famiglia e fino 1.200 per i medici in formazione, ed altri provvedimenti di carattere generale che non tengono assolutamente conto delle specificità di un territorio come quello di Venezia», aggiunge la consigliera regionale.
«Infine, l’assurdo: nella sua risposta la Giunta Zaia ha rivendicato il risultato della procedura annuale per l’attribuzione degli incarichi vacanti, gestita da Azienda Zero, che però non è riuscita a coprire nemmeno la metà degli ambiti territoriali carenti! Il dato si ferma infatti al 46%», conclude Baldin.
Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale