«Ho scritto anche ai consiglieri di Forza Italia, che hanno seguito con attenzione la vicenda di Silicon Box. La norma statutaria dice che per convocare un consiglio regionale straordinario servono almeno un quarto dei componenti dell’assemblea e così i numeri ci sono: sarebbe la prima volta nel corso dell’attuale legislatura, caratterizzata dalla maggioranza monocolore zaian-leghista», spiega Baldin. «Non è possibile che il Veneto si veda sfuggire un’opportunità dietro l’altra, senza che se ne discuta nell’organo deputato a rappresentare i veneti. La stessa Confindustria ha espresso preoccupazione dopo l’ennesimo flop e vorremmo tutti capire perché sia andata in fumo questa grande occasione di sviluppo, la seconda nello stesso sito e in un settore trainante come quello dello sviluppo tecnologico», prosegue la consigliera regionale.
«Leggo che il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, ha partecipato a tutte le riunioni che si sono svolte nel corso del processo di selezione del sito. Non vorrei che Zaia se ne fosse persa qualcuna: la presenza non è il suo forte, ad esempio in consiglio regionale l’abbiamo visto solo 9 volte sulle 130 sedute che si sono svolte dall’inizio della legislatura. Ha il record negativo di presenze a livello nazionale, pari al 6,92%, e ha partecipato a solo 16 votazioni su 4.722, pari allo 0,34%. Se questa è la costanza con cui segue i dossier per l’attrazione di investimenti internazionali, stiamo freschi», conclude Baldin.
Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale