«Io stessa ho visitato il carcere veneziano non più di un anno fa, il 4 luglio 2023. Già all’epoca avevo lanciato l’allarme in seguito a due suicidi che si erano registrati nel giro di due sole settimane, invitando la Regione ad attivarsi sia per le questioni sanitarie, di diretta competenza, che presso il governo per affrontare le criticità legate a sovraffollamento e carenza di personale», ricorda Baldin. «La verità è che le carceri venete stanno scoppiando, come denunciato dal Garante regionale dei diritti della persona nella sua relazione riferita al 2023: il sovraffollamento ha raggiunto il 133,5% (più della media nazionale), mentre mancano all’appello 248 agenti di polizia penitenziaria», sottolinea la consigliera regionale.
«Domani il Consiglio regionale voterà la nomina del Garante, al quale rinnovo la mia fiducia: in questi anni, con un lavoro di grande qualità, ha messo la politica regionale di fronte ai problemi delle carceri venete. Di fronte a un quadro così chiaro, che ha le tinte rosse dell’emergenza, non si possono cercare alibi: vanno trovate soluzioni. La Regione può intervenire direttamente sotto il profilo sanitario, ad esempio incrementando il supporto psichiatrico. Ma può anche farsi portavoce presso il governo, che ha lo stesso colore politico», dichiara Baldin. «All’ordine del giorno della seduta di domani c’è anche la mia mozione presentata l’otto marzo scorso per impegnare la Regione ad attivarsi a favore delle detenute madri e delle detenute minorenni: sarebbe un bel segnale se il consiglio la approvasse all’unanimità», conclude la consigliera regionale.
Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale