Venezia, 18 giugno 2024 – «È impensabile che due riforme istituzionali altamente impattanti come il premierato e l’autonomia differenziata possano nascere da uno scambio tra Meloni e Salvini, senza che le italiane e gli italiani si possano esprimere. Credo che sul “baratellum” debba necessariamente celebrarsi un doppio referendum, abrogativo e costituzionale». Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle nel consiglio regionale del Veneto.
«Si tratta di due riforme chiaramente contraddittorie: da un lato la donna sola al comando, che accentra i poteri, e dall’altro la frammentazione di tante materie, comprese l’istruzione che non si capisce come possa essere demandata alle Regioni. Meloni è costretta a questa schizofrenia per non perdere l’appoggio di Salvini, ma è sicura di avere quello delle italiane e degli italiani?», si interroga Baldin. «Prendo atto dell’esultanza di Zaia, ma chiedo al presidente: dove sono finiti i nove decimi di gettito fiscale da trattenere in Veneto? Tanti veneti che hanno votato al referendum consultivo del 2017 l’hanno fatto in virtù di quella promessa. Ora che non verrà mantenuta, molti cambieranno idea ed è giusto che lo possano affermare in una nuova consultazione», conclude Baldin.
Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale