«Sulla questione distanziamento/capienza sui mezzi pubblici, il 2 giugno scorso, avevo fatto notare alla diarchia Zaia-De Berti che “Ammainare la bandiera del droplet, dopo che è stata la guida per tutta la fase di uscita dalla quarantena deve essere un provvedimento validato e giustificato dagli scienziati”. Prendo atto che il primo passo, quello di coinvolgere i tecnici, è stato meritoriamente compiuto. Per completare il quadro, però, non basta tirare un rigo di penna sul numero della capienza in modalità-Covid e riportarla a quella di omologazione. Facciamo attenzione, perché se un metro di distanza tra gli utenti era indispensabile e salva-vita fino a ieri, non può diventare superfluo domani, solo perché siamo senza treni». Così Erika Baldin, consigliera regionale veneta del Movimento 5 Stelle, sull’intenzione del presidente della Regione Luca Zaia di inviare al Comitato tecnico scientifico una proposta di ordinanza per il trasporto pubblico locale che cozza con il Dpcm, per usare treni e bus con capienza piena: niente riduzione di passeggeri, utenti con la mascherina ma senza distanziamento.
«Quindi – ribadisce la consigliera M5S – se l’ordinanza entrerà in vigore, la questione sarà: chi controlla che gli utenti abbiano tutti la mascherina? Va bene fidarsi della gente, ma abbiamo visto in spiaggia e nella movida come sta andando. Se ne occuperanno gli autisti o i controllori, e con che potestà? Oppure lasciamo all’autogestione dei viaggiatori, con evidenti rischi per la sanità pubblica, per non parlare delle baruffe che già vediamo sui social? E che si fa se qualcuno non ha la mascherina? Lo facciamo scendere alla prima fermata?».
«Domande che non lasciano il tempo che trovano – conclude Baldin – perché anticipano casi reali, come abbiamo ben visto con gli affollamenti su treni e vaporetti nei week end scorsi. Da tempo sottolineo la necessità di rinnovare profondamente l’intero ecosistema del trasporto pubblico locale con l’organizzazione integrata di orari e flussi, una comunicazione capillare, digitale e in tempo reale a livello regionale, non divisa per ogni azienda. Quindi, se mascherina sarà, qualcuno (e chi?) dovrà controllare che l’ordinanza venga rispettata. Altrimenti aumentiamo il rischio di tornare alla casella di partenza».
martedì 23 giugno 2020
AGGIORNAMENTO. Ecco qui sotto il rilievo delle mie dichiarazioni sui mass media, come puoi vedere anche nella pagina della rassegna stampa.