«Abbiamo seguito con molta attenzione la conferenza stampa dell’assessore De Berti, sperando fornisse cifre esaustive e indicazioni chiare su uno dei problemi più pressanti della fase2 in Veneto, il trasporto pubblico locale. Siamo rimasti con troppe incertezze e molti “vedremo”, così non va». Lo dice Erika Baldin, consigliera regionale veneta del Movimento 5 Stelle, che prosegue: «Abbiamo avuto la sensazione che la Regione non abbia il pieno controllo di questa partita, e fatichi a coordinare, come la situazione emergenziale richiederebbe, la ventina di aziende del Tpl veneto. Una per tutte, Venezia e i suoi vaporetti».
«Capiamo che la situazione sia in divenire, ma avremmo preferito – osserva la consigliera M5S – vedere l’assessore arrivare con tabelle di dati in quantità, anche per chiarire le situazioni più spinose, come quella veneziana, dove è incredibile che non ci sia certezza di cifre, e bilanci che si prestano a diverse interpretazioni».
«Se la previsione del buco per il Tpl di tutto il Veneto, acqua più ferro più gomma, è di 150 milioni di euro – conclude Baldin – la Regione ci dia un’interpretazione autentica sulle notizie del baratro di 100 milioni dichiarato da Actv, e chiarisca se sono o meno compresi gli importi della cassa integrazione che rifonderà lo Stato. Ormai urge un programma previsionale per il futuro, anche e sopratutto in vista della riapertura delle scuole che, abbiamo intuito, preoccupa molto l’assessore. E buona parte delle famiglie venete».
Venerdì 22 maggio 2020
AGGIORNAMENTO. Ecco qui sotto il rilievo delle mie dichiarazioni sui mass media, come puoi vedere anche nella pagina della rassegna stampa.