«La notizia che l’indice di contagio in Veneto è schizzato a 1,63 rischia di fare il giro del mondo. Così va a finire che i tedeschi si mettono paura, addio campagna promozionale e ritorno dei turisti stranieri nelle nostre spiagge e nelle città d’arte. Oltre alla sanità, è quindi il settore turistico l’osservato speciale delle prossime settimane».
Lo dice in una nota Erika Baldin, consigliera regionale veneta del Movimento 5 Stelle, dopo la fiammata di contagi in Veneto, con l’indice Rt che balza da 0,43 a 1,63 e il presidente Zaia che invoca furioso il ricovero coatto per chi rifiuta le cure.
«La fretta di tornare alla normalità e, inconsapevolmente, troppi messaggi quotidiani dal tenore “apriamo tutto, tanto qua va tutto bene” hanno rafforzato l’insofferenza delle persone verso mascherina, distanziamento e prudenza. Terreno di coltura ideale – prosegue la consigliera M5S – per comportamenti dissennati, che possono scatenare nuovi focolai, con il prevedibile ritorno di immagine negativo presso i turisti stranieri. Siamo nel pieno della stagione: non ce lo possiamo permettere».
«Nonostante i bassi contagi – ribadisce Baldin – avevamo detto in tempi non sospetti che si doveva mantenere alta l’attenzione e che il messaggio del “liberi tutti” era rischioso. Che nella movida e sulle spiagge non sia cambiato nulla, rispetto a prima del Covid, ci lascia perplessi e preoccupati».
«Per salvaguardare il turismo veneto – conclude Baldin – tutto dipende da noi, perché l’unica strada è l’assoluto rispetto delle regole. Nella smania di aprire, in troppi hanno pensato che la mascherina, il distanziamento, l’igienizzazione non fossero collegati alla ripartenza. Invece è proprio così. Come dimostra l’impennata dei contagi negli stati degli Usa che hanno ignorato lockdown e precauzioni, se riapri senza rispettare le regole ricadi indietro nel virus. Quindi ritorni in uno stato di allerta sanitaria che verrà amplificata da media. Di qui il rischio concreto di avere nuovamente una cattiva immagine del Veneto all’estero, che potrebbe affossare il turismo, aggravando la crisi in maniera drammatica. Per scongiurarlo, dobbiamo ricominciare dal senso civico di ognuno di noi. Che, strano ma vero, ai tempi del Covid fa rima con economia, occupazione e turismo».
Venerdì 3 luglio 2020